Ho vegliato le tue ore notturne rapito dai tuoi composti respiri. Ho mirato il tuo sognare silente geloso del tuo tempo bambino. Muti stiamo insieme in faccia alla notte. Cavalieri erranti? eroi colorati? o i giochi d’estate animano il tuo serico sonno? Con te, con te, con te portami domani e domani e un giorno ancora! Figlio mio, mia vita.

Il diciotto di settembre, alle dieci e un quarto di sabato mattina, è stato ucciso il mio Yoni, Yoni bimbo mio, tutta la mia vita… un cecchino arabo l’ha colpito , il mio angelo, ha detto “mamma”, è riuscito a correre ancora qualche iarda (lui, il mio bambino meraviglioso, puro, era accanto alla porta) ed è caduto…. ma non ho sentito la sua ultima parola, alla sua voce che mi chiamava non ho risposto. Al mio ritorno, lui ormai non era più, tesoro mio, in vita. L’ho visto all’obitorio. Lui, bello che era, sembrava addormentato. L’ho abbracciato e baciato. Per capezzale avevano posto una pietra. La pietra si è spostata…