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Meditatio in curriculo mortis
Queste sono parole nate dalla morte. Non è solo dolore ciò che rimane di ogni morire, il sofferente passare della morte stessa e la sua irridente pietà per il tornare della vita a sé stessa. Immobile ogni alba ritorna e ogni sera avvampa di stelle l’indifferente cielo e gli ultimi orizzonti disegnano comne sempre dileguanti misteri e remote lontananze. Queste sono parole che hanno per scriba l’inconsunto cercare gli inconsunti papiri che generano la vulnerazione in sé del segno e il sorgivo fuoco che ne gemina ogni secreta lettura. Nunzio Incardona, Meditatio in curriculo mortis, L’Epos,1990, pag. 9